L'altro lato del fiume.

Ho voglia di scrivere. E invece mi tocca leggere. Leggere, leggere, leggere. Non che sia brutto, affatto. Devo dire che ciò su cui i miei occhi posano il loro sguardo è alquanto interessante. Ma ho voglia di fare, mettermi seduto e lasciare andare le mani. Non di sceneggiatura. Quella devo completarla, per lavoro, se così si può chiamare, ma non ne ho voglia. Sono uno sfaticato, questo è certo. La finirò e anche in fretta ma ciò che desidero è scrivere. Non ho idee, ma non importa, verranno. Oppure di idee ne ho fin troppe e non riesco a metterle una in fila all'altra. Non sapere da dove cominciare è brutto. Ma forse lo so. E che solo non ho tempo. Questa Laurea è mortale. Ti ruba i tuoi anni migliori. I miei anni migliori. Ma sono io che me la sono cercata, non mi ha obbligato nessuno. Ripensamenti sul Centro? Nah. Sono stati tra i tre anni migliori della mia vita. Certo, non mi hanno portato soldi e fama - ma qualcuno, già prima, ci credeva? - e nemmeno uno straccio di lavoro pagato, le uniche cose che ho fatto le ho fatte da solo (alone) e devo dire sono state interessanti. E' stata interessante. E' interessante. Però fa piacere vedere la faccia di quelli con cui parli rimanere alquanto compiaciuta quando sanno di parlare con uno che ha "fatto (fatto?) cinema". Nessun ripensamento. Mica per queste piccole soddisfazioni ovvio, bene essere narcisi ma senza esagerare. Tre anni importanti. Mi sono divertito, l'ho già detto e comunque sono cresciuto. E poi ora, a ventisei anni  - quasi ventisette, quasi ventisette (Holy Christ!) - scopro l'Università che prima di adesso non avevo mai frequentato nonostante una tutt'altro che magra media voti. Bologna è un posto interessante. Bello. Affascinante. Roma è meglio architettonicamente, non c'è che dire ma Bologna ha qualcosa in più. Sarà che è al centro dell'Emilia-Romagna, quindi è al centro del Mondo, perché l'Emilia e la Romagna sono il centro del mondo. Sono IL MONDO. E' difficile da spiegare per chi non vi è nato. O forse sono io che non lo so spiegare. Ma le giornate grigie e fosche, quando la nebbiolina ti intirizzisce le ossa e ti penetra nel cuore oppure quando d'estate il sole ti batte sulla testa e vedi i fiumi secchi, privi di acqua o il mare di Cattolica con quell'acqua scura, sabbiosa, sporca come molti la definiscono e l'aria calda si alza dal terreno crepato nei campi tra Spilamberto e Vignola su su lungo le colline. Ti senti a casa e non vorresti mai andartene, isolandoti da tutto il resto perché tutto ciò che desideri, la vita, è qua. La non-vita è altrove, ovunque, forse tranne che a Londra e dove sostano la natura, i boschi, le foreste, i vigneti. Vedi tutto e torna a casa. Casa. Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Cesena, Rimini, poi su fino a Ravenna, Ferrara e di nuovo Piacenza, sulla nostra sponda del Po, seduto sull'argine a osservare l'altro lato del fiume. La fine del mondo, la fine di noi stessi e del nostro umile essere. E' bello sentirsi a Casa. Cazzo che voglia di scrivere.

Pensiero della Domenica.

La figa è davvero, indubbiamente, una brutta malattia.

Pensiero del giorno.

La figa è davvero una brutta malattia.
La figa è una brutta malattia.

Sbuffo.

Ieri sera il concerto di Dolore O'Riordan è andato in fumo. Il comunicato ufficiale parlava di problemi intestinali, più comunemente conosciuti come caghetto. La capisco. Però... UFFF! Dovrò aspettare altri otto anni per rivederla dal vivo?

Si è ripiegato su Sleuth - Gli insospettabili, remake dell'ultimo film di - quel genio di - Joseph Mankiewicz. Beh, Branagh ne tira fuori un film che rimanda molto, forse troppo, a una piece teatrale a due attori - il vero testo di riferimento, a firma di Anthony Shaffer da cui è tratta la sceneggiatura - animata dalle irraggiungibili - per un altro scrittore, qui leggasi il sottoscritto, che vorrebbe essere così bravo - parole della sceneggiatura del premio Nobel Harold Pinter ma che, al contempo, pare un lungometraggio espressionista tedesco degli anni '20, alla Fritz Lang per intenderci, con tutte quelle scenografie e inquadrature da capogiro.

Il tema del film mi pare chiaro: il rapporto, conflittuale, che si instaura tra autore e personaggio. All'inizio è l'autore, nei panni dello scrittore, ad avere la meglio sul personaggio, che nel film è un attore (raddoppiando il significato e aumentando lo scontro tra questi due piani di lettura). Ma poi è l'attore, e quindi il personaggio, a controbattere e vincere "il secondo set" - come ritiene, nel film, Jude Law - ribellandosi al suo autore e, rispondendo con gli stessi mezzi che lo scrittore dispone. In verità tutto questo odio scaturisce dal fortissimo amore che l'autore prova per il suo creato, sentimento che, però, prevede una fedeltà subalterna da parte del personaggio il quale, illusosi di poter essere all'altezza del suo creatore, non accetta di esserne lo schiavo - sebbene questa sua condizione gli porterebbero sia la fama sia il successo, due traguardi che è convinto di poter raggiungere in solitario, senza il bisogno di ciò che è a tutti gli effetti suo padre - e, per questo, finisce per venir accartocciato come una brutta bozza. Detto così è detto brevemente, in verità, a riguardo, si potrebbe scrivere un piccolo pamphlet vista la riflessione metacinematografica - ma forse è meglio dire metafisica - che giace in sottofondo.

Sono l'unico a cui il film è piaciuto, perché, forse, sono l'unico ad aver capito che quello di cui si stava parlando non era una storiella di corna in cui l'oggetto del contendere non si vede mai.

Sfoglia il carciofo. Sfoglia il carciofo.

Quer pasticciaccio brutto di Perugia.

Il delitto della ragazza inglese a Perugia mi ha incuriosito fin da subito. A essere sincero ho trovato interessante il modo in cui i giornalisti hanno descritto il ritrovamento del corpo: nudo sotto le coperte. Mi ha dato subito del cinematografico, forse collegandolo involontariamente a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri.

Con un cinismo puro ho subito pensato: "bella storia". Una di quelle che starebbe bene in una serie poliziesca, ma di quelle fatte bene, dove i fatti amorosi e gli aspetti buonisti di tanta nostra produzione italiota siano esenti del tutto o almeno attenuati e marginalissimi, ma solo i primi.

Ora, pare che gli inquirenti siano arrivati a una soluzione. A commettere il fatto sembra siano state ben tre persone: una coinquilina, il fidanzato di quest'ultima e un barista africano, uomo vicino alla quarantina, datore di lavoro della sospettata. Il movente è quello che mi lascia più incredulo. Si parla di - cito la fonte giornalistica che virgoletta le parole del Questore -"intenti di sopraffazione sessuale da parte dei presunti colpevoli nei confronti della vittima e conseguente ribellione di quest'ultima", inoltre, si specifica che "tutti e tre hanno partecipato al fatto". In pratica, parafrasando, l'omicidio sarebbe stato commesso perché la vittima si sarebbe rifiutata di praticare un rapporto a quattro con i tre presunti assassini. Capisco che non sia comune a tutti l'attrattiva che un rapporto orgiastico può avere per qualcuno e che quindi è lecito rifiutare garbatamente l'offerta così come dovrebbe essere lecito, nonché molto prevedibile, sentirsi rispondere negativamente e accettare la decisione altrui, scherzandoci su, ammettendo, con un sorriso sornione, di averci provato. Comprese le differenti visioni sull'argomento si dovrebbe stringersi la mano e rimanere amici come prima. Invece, a quanto sembra, qui è scattato un istinto all'eliminazione di chi non la pensava allo stesso modo. Mi chiedo: se un tempo si poteva uccidere per amore e per gelosia, adesso si può uccidere per un rapporto sessuale non canonico - almeno per molti a quanto credo - non andato a buon fine? Parrebbe di sì.

Un altro aspetto della faccenda che trovo più risibile, sempre nella mia visione cinica del fatto, è la seguente affermazione del Questore: "la giovane Meredith era moralmente integerrima". Il rappresentante dello Stato non avrebbe potuto trovare migliori parole per esprimere un sentimento che parrebbe riportarci indietro agli anni '50. Volendo fare un'altra citazione cinematografico-letteraria si potrebbe dire alla stagione di Un maledetto imbroglio di Germi e al libro di Gadda da cui è tratto, ovvero, Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana, ai tempi insomma pre Concilio Vaticano II, gli anni della Rai di Bernabei, dove il motto dell'azienda era "il Papa ci guarda". Anche le frasi del padre parrebbero assecondare questa mia riflessione - "Meredith non era quel tipo di persona, non sarebbe mai rimasta coinvolta in questo tipo di cose" - la quale trova incredibile come, e siamo nel terzo millennio, ancora si consideri la morale integerrima, riferita ad ambiti sessuali, come qualcosa a cui si dovrebbe aspirare. Moralmente integerrimi, credo, si dovrebbe essere in altri ambiti della vita: sul lavoro, evitando di sfruttare i dipendenti, nel rapporto con gli altri, evitando di approfittarsi del prossimo, e in altri aspetti che qui sarebbe troppo lungo elencare tutti. Invece si sceglie la morale, l'etica, solo in camera da letto, criticando comportamenti sessuali che, a ben vedere, sono stati messi "fuori legge" o, meglio, ritenuti non canonici solo dalla religione cristiana la quale ha fondato la morale europea degli ultimi duemila anni. Ma essendo Dio morto, come ho scritto altrove, anzi, avendo l'uomo ammazzato Dio, per quale motivo dovremmo ancora ragionare in questi termini? Capisco il genitore e capisco la sfortunata ragazza che, secondo una loro scelta di vita, non prendessero in considerazione minimamente la questione orgiastica, sono opinioni personali e riguardando soprattutto la sfera intima e ognuno è libero di scegliere ciò che più li aggrada ma, proprio per questo, trovo assurdo che un funzionario dello stato scelga di utilizzare ufficialmente una frase come quella da lui pronunciata esprimendo un giudizio morale che non solo sa di vecchio e di stantio ma che suona ridicolo e, in parte, offensivo.

Aforisma.

Ho come l'impressione che chi, specialmente le coppie, va molto al cinema non faccia sesso, o lo faccia veramente poco. Non che ci sia nulla di male, anzi. Almeno vedono qualcosa d'interessante, io da mesi sono bloccato solamente sui libri. E lo sarò. Me la sono cercata.

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