Aborti (a.k.a. La notte di Halloween).

Stasera è la notte di Halloween.

Non mi piace Halloween, la trovo una festa inutile. I pubblicitari, coloro che fanno muovere l'economia, come si dice in genere, hanno però fatto un buono lavoro, anzi un ottimo lavoro nel renderla un evento ancora più sentito, ad esempio, del nostrano carnevale. Sicuramente è oggi un happening che produce un notevole flusso di denaro che si deposita nelle tasche dei diversi azionisti di note o meno note multinazionali. Io detesto anche le multinazionali, gli hedge funds, i private equity e tutti quelle sottospecie di abomini che la finanza - mi piacerebbe dare la colpa a un nome e un cognome - si è inventata.

Detesto pure i bambini che chiedono dolcetto o scherzetto. Non per il motivo, futile, che tutto cio che i pargoli oggi possono reclamare a me è stato precluso o, ancora, perché non ho mai ricevuto in regalo dolci - neanche alla befana, dove di solito i candies abbondano per i fanciulli.; posseggo memoria di un solo, unico, insignificante, ovino Kinder un 6 Gennaio di fine anni '80, prima ancora che il muro, quel muro, cadesse, altri tempi ovviamente - non per tutti questi motivi ma perché i bambini sono troppo chiassosi. Non c'è bisogno di urlare, prendetevela con calma per favore. Ma quando mi tocca, perché ormai ti tocca, aprire loro la porta e riempire i loro sacchi di pieni di delizie zuccherate con le caramelle dalla faccia di Topolino, Pippo, Topolina e Pluto stampata sulla carta che le ricopre, non riesco a non essere che gentile con loro, a stare al loro gioco, lanciando in aria la sorpresa, dalla forma identica a quella presente negli ovini Kinder, contenuta nel pacchetto di canditi per non favorire nessuno e osservare la più lesta tra tutti che l'afferra vittoriosa, insomma, non riesco a non farmi non rapire dal loro sentimento, facendomi sentire al loro stesso, stupido, infantile livello.

Ma non era di questo di cui volevo parlare. Halloween è associato con il brivido, il terrore e il mistero cose che ho dovuto affrontare nel 2005 durante il saggio del secondo anno del CSC, l'adattamento letterario. L'aborto è appunto questo: una scaletta tratta dal racconto di Montague Rhodes James, mai realizzata ovviamente, che non si è mai trasformata in ciò che avrebbe dovuto essere, una sceneggiatura prima e un film successivamente. I motivi di questo aborto sono facilmente capibili leggenda. Sto pubblicando spazzatura, è ovvio, ma sto pubblicando anche un morto-vivente. La mezzatinta, questo il titolo del racconto originario, nella nostra versione è un vero morto che cammina, uno zombie. Qualcosa che doveva essere e non è mai stato, qualcosa che ha avuto una vita, poi è morto e poi, stanotte, magicamente, ritorna in vita, mutato però, non nell'aspetto - il breve testo è sempre quello, parola per parola - ma nell'anima, proprio come uno zobie. E' la notte delle tenebre, dove i rinnegati hanno per loro fortuna, una possibilità di rivalsa. Anche un piccolo scritto insignificante abortito prematuramente.

La Mezzatinta di Montague Rhodes James

La Mezzatinta (scaletta) di Serena Cervoni, Enrico Vannucci

2 cose.

I°. Detesto la gente che commentando i blog scrive "Meditate gente, meditate". Ora, per cominciare, denota un'arroganza e una superbia smisurate, nonché una saccenza spocchiosa e piccata che da fastidio, poi visto che, avendo qualcuno ammazzato Dio da molto tempo non si può essere certi manco di Lui, chi ti da, TU, stupido e insignificante commentatore incallito incapace di scrivere un post che uno degno di essere notato ma solo commentare sempre contro i pensieri che altri, con fatica, si sono spesi di battere sulla tastiera, dicevo, chi ti da la possibilità di fare la voce grossa, sputarmi in faccia la TUA verità, perché di quella e solo quella si tratta, la TUA, in un miserrimo, piccolo, insignificante, commento, credendo di avere la ragione dalla tua parte? Almeno scrivi un post argomentato e smettila, TU, sì, sempre TU, smettila di ripetere quasi coercitivamente ciò che il tuo ego smisurato ti sussurra nell'orecchio. Lo vuoi capire che non ha alcun senso e che agendo così non dici, scusate il francesismo, un cazzo?

II°. Ho un gatto che riesce ad aprile le porte chiuse. La sua umanizzazione è quasi completa. Quando le sentirò pronunciare queste parole "Hai d'accendere?" capirò che la trasformazione è completa.

PS: sì, lo so, al punto I° sono stato arrogante, superbo, saccente, spocchioso e piccato. Mi cospargo il capo di cenere.

Designed in Cupertino, sold everywhere.

Sarà che il mio iBook dopo più di due anni e mezzo di incessante lavoro ha preso una pausa per ricaricare le batterie (nel vero senso della parola). Sarà che mi manca non poter interfacciarmi con Mac Os X. Sarà che sta per uscire Leopard a giorni (Venerdì questo) e che sono dubbioso se comprare l'iMac adesso (compreso di sconto studenti per un iPod entro il 30 Ottobre) oppure a Gennaio quando dovrebbe fare la sua apparizione Penryn come processore e qualche altra succosa novità. E' noto che un computer va comprato quando serve ma si rosica sempre quando escono poi i nuovi modelli, specialmente dopo due mesi, come è del tutto probabile visto l'appuntamento del Macworld di Gennaio e il ciclo vitale medio di tale computer.

Saranno tutte queste cose ma ultimamente non faccio che vedere ovunque questo simbolo:


Sulle macchine, sui motorini, sui quaderni, sugli zaini: lo sticker in dotazione con ogni prodotto marchiato Mela è appiccicato ovunque. E non pago, i portatili che mi cascano sotto gli occhi all'Università ma soprattutto sui treni che prendo in continuazione sono Mac. Come minimo saranno la metà quelli marchiati appunto "Designed in Cupertino".

Che la gente si stia infurbendo?

100 Vetrine (e 1 Obiettivo).

Gentile Enrico,
in queste settimane abbiamo letto e valutato con attenzione il tuo lavoro.

Il tuo test presenta diversi elementi positivi e dimostra qualità e talento.

Purtroppo test di altri candidati sono risultati più soddisfacenti e adeguati alle attuali esigenze del reparto scrittura, tuttavia il tuo materiale resterà nei nostri archivi e sarai contattato per eventuali
necessità future.

Ringraziandoti nuovamente per l'attenzione e l'impegno, ti facciamo i migliori auguri per il tuo futuro professionale.

Se non fosse 100 Vetrine ci sarebbe da disperarsi per un lavoro perso.

Lo prendo come un complimento. D'altra parte se Umberto (Contarello) non è riuscito a scrivere "Tifosi" un motivo ci sarà.

Finiamo questa Università.

Schizofrenia politica (ed esistenziale).

Oggi è il 14 Ottobre.

Oggi è il 14 Ottobre e si vota per le primarie del Partito Democratico. Più di un mese fa ero in piazza a Bologna al V-Day, oggi sarò in piazza a Sassuolo a votare al banchetto per l'assemblea costituente del PD. Parrebbe che ci sia qualcosa di distorto in questo comportamento. A Settembre in piazza "contro i partiti" e a Ottobre in piazza per formare un nuovo (?) partito. Forse la disconnessione, lo stacco c'è, ed è pure evidente, ma io non lo avverto, non lo sento. Sono sceso in piazza al V-Day per un fatto molto semplice: via i condannati dal parlamento. La protesta, in sintesi, la mia almeno, era tutta nel disegno di legge popolare che ho firmato. Qualcun'altro sarà sceso in piazza anche contro la TAV, contro il ponte di Calatrava a Venezia, contro la legge 30 o contro tutti i partiti, io no, io non condivido un punto che uno in comune con Grillo su tutti questi temi, anzi, la penso proprio all'opposto. Il V-Day era stato organizzato primariamente contro coloro che occupano uno scranno parlamentare senza avere il valore etico (brutta parola, lo so, uno stato non dovrebbe essere fondato sull'etica) per farlo. Non per creare nuovi partiti o andare contro il governo come le TV e i giornali amici dello Psiconano hanno riportato copiosamente. La proposta di legge del V-Day aspirava a un rinnovamento della classe politica, proponendo un tetto massimo di due legislature per la singola persona. Credo che le primarie del PD siano ispirate dallo stesso sentimento. Il rinnovamento.

Oggi andrò a votare e sulla scheda nazionale porrò la mia crocetta su una delle due liste, non dico quale, che appoggiano Walter. Mi faccio la stessa domanda che ho fatto ai protagonisti del mio documentario in uscita (si spera) verso Dicembre/Gennaio: "Veltroni rappresenta il nuovo che avanza?" Risposta: NO. E siamo al secondo, chiarissimo, sintomo di schizofrenia. Voglio il rinnovamento ma scelgo Veltroni, uno che ha superato i cinquanta da qualche anno e si è fatto tutta la carriera politica prima nei giovani comunisti, poi nel PCI, poi nel PDS, è stato anche segretario dei DS, Vice-Presidente del Consiglio ed è il sindaco della città che gentilmente (?) mi ospita quando sono in trasferta. Walter non è il nuovo, non raccontiamoci balle.

La verità è che mi sono sempre sentito di sinistra, sempre, e mi sento tutt'ora di sinistra, di quella riformista, laburista alla Tony (Blair) o alla Gordon (Brown) e socialista alla (Viva) Zapatero, ma, tranne due volte, la prima alle elezioni comunali del '99 perché conoscevo personalmente la persona che si candidava, e la seconda e ultima alle regionali del 2004 quando espressi il mio voto per la Bastico (a oggi sottosegretario all'Istruzione), una donna che vale molto a mio parere, dicevo, non ho mai votato DS ma sempre e solo Partito Radicale. Perché? Perché ho sempre creduto e credo che i temi dei Radicali siano più di sinistra che di destra (che ci facesse Pannella nel '94 con Berlusconi e i cattolici di destra lo sa solo Dio, e cosa ci stia andando a fare Capezzone con quelli lo sa ancora solo Dio, perché va bene che bisognerebbe legiferare sulle tasse, sul fisco e sul mercato del lavoro in chiave riformista ma non puoi, non puoi, scendere a patti con chi ha firmato la legge 40 sulla fecondazione assistita, chi ha creato quell'infamia che, e i fatti lo dimostrano, non funziona, ma questo è un altro discorso). La verità è che quindi vorrei avere un partito per il quale votare che mi rappresenti, che si faccia carico dei temi politico-economico-etici che mi stanno a cuore, che sia un pò più come il New Labour dopo la svolta del '94 e il PSOE sotto la guida Zapaterina, e non solo in tema di diritti delle persone ma anche sul tema del federalismo, della libertà delle regioni, soprattutto in un paese che è sempre stato diviso e che, dopo l'unità del 1860, non si è mai formato del tutto come l'Italia.

Il problema quindi diventa chi eleggere come rappresentante di questo partito ideale che possa essere un garante del cambiamento in questa direzione. Mi piacerebbe fosse una donna. Sul serio. Ho più fiducia nelle donne che negli uomini. Le vedo più forti e affidabili. E poi non voglio lasciare allo Psiconano l'intuizione di candidare quell'antipatica di Maria Vittoria Brambilla, che è tutto tranne che una donna, non fisicamente, per carità, è caruccia, ma negli atteggiamenti. Non sono una minigonna, una scollatura e i tacchi a spillo che fanno una donna femminile, è l'atteggiamento, quello che la signorina Brambilla non ha, maschiaccio. Una donna mi piacerebbe ma l'unica donna è Rosy. Rosy mi sta anche simpatica ma non posso votarla. Per me è troppo cattolica, sebbene sui defunti Dico bisogna riconoscerle di aver fatto un lavoro che non avrei mai e poi mai creduto possibile da una come lei. Mi ha stupito positivamente devo dire. Però non posso cancellare dalla mia memoria quando, da Ministro della Sanità, mise in ogni modo i bastoni tra le ruote a Di Bella e al protocollo della sua cura per il cancro che, a detta di persone che conosco, una delle quali ha lavorato con lui all'inizio, funziona. Mi dispiace, ma per questo non posso perdonarla, per aver assecondato la volontà delle case farmaceutiche. Enrico Letta si chiama come me e già questo basterebbe per fargli acquisire punti. Ulteriormente potrebbe salire in classifica per un fatto anagrafico, è più giovane di Walter e di Rosy, a FestaReggio ha detto delle cose interessanti ma ha qualcosa che non mi convince a pelle. Sarà il fatto di essere stato un ex-DC, di esserne ancora convinto, di aver detto delle cose da panico sul medioriente. Enrico mi dispiace ma non fai per me. Adinolfi e Gawronski sono specchi per le allodole, fanno numero, dare un voto a loro è sprecato. Detto da uno che voleva votare per Scalfarotto alle primarie dell'Unione, alle quali non ho partecipato perché bloccato a Roma, fa un pò ridere.

E quindi rimane Walter, diplomato al CSC come me, e quindi meritevole di essere elevato sin da subito al titolo di "compagno di bevute", tra ex-allievi c'è sempre affinità. Anche lui non è privo di pecche, anzì. Da segretario dei DS non è che si sia comportato poi così bene, soprattutto con i lavoratori de L'Unità che è fallita proprio grazie al mancato appoggio del partito da lui amministrato in quel momento e che aveva una situazione finanziaria a dir poco sconvolgente. Però Walter ha un difetto che è, purtroppo nella vita politica italiana di oggi, un pregio: essere un grande affabulatore. Walter è lo Psiconano della sinistra. Uno che sa parlare bene, che sa affascinare, che ti rapisce dai suoi discorsi buoni, pieni di speranza ma che in fondo, sono tutte cazzate. E tu lo sai. Basta vedere come è stata amministrata Roma durante i suoi anni da primo cittadino: grandi eventi culturali, belli, stupendi, una marea di progetti di aiuto ai più poveri in Africa con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole ma metropolitane e mezzi pubblici indecenti per una metropoli mondiale e una città terribilmente sporca, solo per fare pochi esempi di risultati negativi e positivi. Ma probabilmente è proprio questo di cui oggi si ha il bisogno, di cui la sinistra necessita: di un venditore di fumo da contrapporre al Gran Maestro dei venditori di fumo che troneggia dall'altra parte. Un piccolo psiconoano de' noartri. Si spera che però, a differenza dell'originale, sia capace di portare appresso quel bisogno di cambiamento in chiave riformista anglo-spagnolo che questo paese necessita veramente.

Sento puzza di fregatura, so quasi per certo che rimarrò deluso (come dal governo Prodi, ma se in questo caso era già chiaro fin dall'inizio che il Mortadella non sarebbe stato in grado di modificare il paese perché ricattato da chiunque, il 2006 è stato solo l'anno di liberazione, momentanea immagino, da Berlusconi, la classica finestra aperta per liberare l'aria viziata, ma prima o poi la finestra va anche richiusa), che cambierà poco o nulla, che non si arriverà mai ad avere un partito come in Spagna o in UK, ma, sinceramente, devolvere un euro per votare scheda bianca non mi pare una furbata.

E poi a sinistra si è sempre vissuti di utopie. Per favore, non svegliateci, lasciateci continuare a sognare un mondo migliore.

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