Una sconfitta (forse) vincente.
martedì 15 aprile 2008 by VAN
Si è perso. Ma era scontato. I numeri lo dicevano da tempo. I numeri e non solo. Anche i fatti. I fatti di (neanche!) due anni buttati. Ho visto che si è già iniziato a parlare di colpe, riconducendo il peccato originale a Walter e al suo "correremo da soli" detto nel bel mezzo dell'autunno del morente Governo Mortadella Bis.
Il messaggio è rivolto ai Bertinotti e ai Boselli (unici con la decenza di andarsene dopo ieri), ai Pecoraro Scanio e ai Diliberto, ai Mussi e ai Cento. La colpa è solo vostra (e di Mastella). Il peccato che avete commesso non è quello di aver fatto cadere il governo precedente, la cui responsabilità è tutta del Ceppalonico, la vostra macchia inizia ad apparire già nel 2006, subito dopo il voto, quando, chiamati a governare - parola evidentemente a voi sconosciuta - un paese non avete fatto nulla per portare a compito la missione che le urne, a fatica, vi avevano assegnato. Possiamo parlare dei numeri risicati, possiamo parlare della legge elettorale ma sarebbero solo specchietti per allodole. La verità è che in questi 20 mesi di governo voi piuttosto che fare proposte costruttive avete messo i bastoni tra le ruote. Avete manifestato contro voi stessi! Contro voi stessi! La gente, guardate, non è stupida. Non lo è affatto. Molti non saranno acculturati come voi, non avranno letto Marx ed Engels, ma non sono stupidi, queste cose, basse, elementari, direi "di pancia", la gente le capisce. Benissimo, tra l'altro. Invece avete scelto di portare avanti la vostra "politica del NO" nonostante foste nella posizione di colui il quale le proposte le deve fare.
La verità è che invece di sottostare alle decisioni del partito più forte, quello con la maggiore rappresentanza parlamentare, il nascente PD, ed esserne i suoi scudieri per controllare attentamente che non cadesse in un'imboscata tesa dall'opposizione, avete preferito voler portare avanti la vostra politica distruttiva credendo che quella fosse ciò che "gli italiani" volessero, pensando di sapere perfettamente ciò che il "popolo" desiderava, ovvero una politica come la vostra. Se con i vostri atteggiamenti di distinguo, con il vostro sistematico gioco di rompere le uova nel paniere, con la vostra arroganza di arrecarvi la consapevolezza di sentire i "problemi reali del paese" non aveste inscenato tutto questo carnevale continuo, beh, allora, forse, quei pochi provvedimenti buoni che il Governo era riuscito a licenziare (vedi l'accordo di Luglio 2007, soprattutto la parte riguardante i giovani precari che a voi stavano tanto a cuore) , ripeto forse, non avreste lanciato questa peste bubbonica sul centro-sinistra italiano, mettendolo in cattiva luce. Voi credevate che il problema degli italiani, soprattutto delle classi più povere, fossero la legge 30, le missioni militari all'estero, la base di Vicenza, i Dico, la TAV e le tasse di Totti, quando, in realtà, i problemi principali erano altri come queste elezioni hanno ampiamente dimostrato.
Non è stato il PD a cannibalizzare la Sinistra. Almeno non in così larga parte. La Sinistra è stata uccisa dalla Lega. Il partito del Senatur è quello che meglio di tutti ha, davvero questa volta, intercettato gli umori della gente, soprattutto di quella non acculturata, la più popolare, anche un po' ignorante e superstiziosa, quella che la Sinistra, invece che capire ha demonizzato. L'idea dell'operaio che si batte per la Rivoluzione non c'è più. E' morta. E come è giusto, oggi, sono morti anche tutti quei partiti che non hanno capito che il mondo dal 1989, con la caduta del Muro, è per sempre cambiato. D'altronde saggezza popolare vuole che "chi è causa del suo mal pianga sé stesso". Parole mai più che veritiere.
Dicevo: ha vinto di nuovo Lui. Onore delle armi e complimenti. Ora come ora non la vedo una cosa poi così negativa, anche perché peggio di così è difficile andare. Quattordici anni di governi inetti e abbiamo toccato il fondo. Si può contestare il fatto che il Cavaliere è stato uno dei responsabili di questa discesa agli Inferi, soprattutto con il suo Bis, e che adesso, con un terzo mandato, farà anche peggio. Potrebbe essere, ma ci vorrebbe proprio un genio del male per peggiorare le cose. Nella situazione in cui siamo è più facile migliorarle che peggiorarle.
Comunque vada la vedo in chiave positiva. Tra cinque anni ci possiamo dimenticare di lui. Non credo che come arzillo settantaseienne abbia intenzione di ricandidarsi Premier per la sesta volta. Sarebbe il colmo. Gli offriranno la poltrona di Capo dello Stato così che possa passare gli anni della pensione facendo il grande Padre dell'Italia (o il grande Nonno), figura alla quale si è sempre richiamato.
La mia speranza è che ora che ha una maggioranza forte in entrambi i rami del parlamento possa fare una seria politica conservatrice. Non che mi piacciano le dottrine tatcheriane e/o reganiane, anzi, discendendo direttamente dal pensiero filosofico-economico di Adam Smith, le aborro con tutto il cuore - non credo che il mercato si autoregolamenti da solo nel modo più assoluto e che una società fatta di uomini che inseguano il proprio interesse personale a scapito degli altri porti al miglioramento di questa stessa società, vedi gli esempi lampanti di USA e UK negli anni '80, fintanto che queste politiche verranno perseguite. Però riconosco il fatto che le politiche economiche conservatrici siano necessarie per spezzare, a costo di grandi sacrifici per la parte più povera, un Paese e sulle macerie che esse si lasciano alle spalle ricostruire in maniera sana attuando politiche-economiche kenynesiane, legate ad un New Deal di stampo roosveltiano. Abbiamo già perso quattordici anni, contando i prossimi cinque e quelli successivi per attuare la ricostruzione, ne avremmo persi ventiquattro - UN QUARTO DI SECOLO! - sarebbe l'ora di darsi una mossa.
Il vero problema - e qui la sconfitta di ieri non si trasformerebbe in vincente ma in perdente - è che la i Conservatori italiani non siano capaci di attuare una tale tipo di politica che è peculiare per i Democratici (finalmente si può parlare in termini di Conservatori e Democratici anche nel nostro paese!) per attuare poi le loro politiche di ribilanciamento sociale e di rilancio del paese - come gli esempi storici di USA, UK e anche Spagna insegnano. Ho paura che Berlusconi venga frenato da Fini, il quale non dimentichiamolo discende direttamente da una tradizione sociale, ma soprattutto da Bossi, il cui partito è tutto meno che Conservatore ma alquanto Populista. E il problema è proprio quest'ultimo che i nuovi Conservatori italiani non si rivelino altro che la vecchia Destra italiana: populista e corporativa. Come la Sinistra, che però è stata spazzata via dalla Storia, incarnava ormai valori vetusti, stantii e maleodoranti se anche la Destra italiana si rivelerà ancora tale e non avrà fatto un salto di qualità verso un conservatorismo postmoderno, non c'è alcuna speranza che la situazione italiana cambi e i prossimi cinque anni di governo Berlusconi saranno da ascriversi ai quattordici già passati. Il primo banco di prova è la vicenda Alitalia e Malpensa: vogliamo continuare a finanziare con i soldi dello Stato un mastodontico buco o vogliamo privatizzarlo al migliore offerente, disinteressandosi completamente e cinicamente, come sarebbe consono ai veri Conservatori, della perdita dei posti di lavoro o vogliamo invece continuare a difenderli nonostante la perdita economica importante come farebbe una Destra sociale? Se, si noterà il cambiamento di direzione di questo ramo del parlamento, allora, sebbene non approvi la maggioranza delle loro politiche conservatrici, potremmo almeno dire di aver intrapreso veramente una strada nuova, sebbene dura e piena di lacrime.
Infine Walter. Vincere, lo sappiamo tutti, sarebbe stato impossibile. Soprattutto per quella pubblicità negativa che il Mortadella ci aveva lasciato. I meriti dell'ex Sindaco di Roma sono tanti però. Innanzi tutto è riuscito ad aumentare i voti presi alle scorse politiche dall'accoppiata DS-DL, in un Paese, l'Italia, che non è mai stato progressista e che nell'animo è del tutto reazionario per una serie di motivi diversi. Ma, soprattutto, il suo capolavoro è stato quello di semplificare, e di molto, lo scenario di questo Paese, portandolo a un sincero bipartitismo e, maggiormente, modernizzando il modo di fare politica. La telefonata, ieri prima delle otto, a Berlusconi per congratularsi della sua vittoria ne è la dimostrazione più lampante. Ora il gioco si fa interessante. Come opposizione abbiamo il compito e il dovere di dare una mano per le riforme - se sarà richiesta, come mi auguro, la nostra opinione - in chiave di repubblica federale e di ristrutturazione degli organi di governo di questo paese, da una semplificazione parlamentare a una nuova legge elettorale che accentui ancora di più la nuova situazione che si è venuta a creare di due forti partiti superiori al 30%. Ma è compito anche di un Partito Democratico quello di fare un'opposizione ferma su alcuni punti non negoziabili come salvare il welfare state dagli attacchi che i Conservatori vorranno portargli e, anzi, cercare di migliorarlo, così come tentare di introdurre nuovi ammortizzatori sociali moderni ed adatti alla legge sul lavoro vigente.
Il futuro si prospetta durissimo ma al contempo interessante. L'unica cosa che dobbiamo sperare è che questa Terza Repubblica non si riveli un fallimento e un disastro come la Seconda appena defunta.