Ma il marcio non era in Danimarca?
mercoledì 1 ottobre 2008 by VAN
Riporto dal sito ufficiale del Festival Internazionale del Cinema di Roma:
Tra i 20 film in concorso nella Selezione Ufficiale, spazio al cinema italiano con Galantuomini di Edoardo Winspeare, Un gioco da ragazze di Matteo Rovere, Parlami di me di Brando De Sica, Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, oltre al già citato L’Uomo che ama di Maria Sole Tognazzi
Bene. Oddio, male. Ecco una piccola analisi sociologica:
- 3 registi su 5 sono di Roma (Rovere, De Sica, Tognazzi), più 1 è del Lazio (Vicari)
- 2 registi su 5 sono espressamente figli di tale padre (De Sica, Tognazzi)
- 3 su 5 hanno meno di trent'anni, quando la media per i registi esordienti in Italia è oltre i quaranta (Rovere, De Sica, Tognazzi)
Ora, non per fare dietrologia, ma chissà perché io sento puzza di marcio. Gli unici che in questa lista hanno fin'ora dimostrato qualcosina sono Winsperare e Vicari. Gli altri? Boh! Non che siano dei perfetti sconosciuti. Forse lo sono solo per il grande pubblico, nell'ambiente i loro nomi girano da un bel po' di tempo e non solo perché si tratta di figli di tale padre, ma, per esempio, anche uno come Rovere, è già molto conosciuto tra gli addetti ai lavori.
Ok, potreste dire che rosico (come dicono quelle meravigliose persone che sono i romani - è una presa per il culo, ovviamente, è bene sottolinearlo, non si sa mai), ora che finalmente si da l'opportunità ai giovani di esordire nel cinema italiano, di arrivare ai Festival.
Vero, potrebbe essere questo il punto. Ma non lo è.
La verità è che non accetto, non posso accettare che ciò accada in questa maniera. Non così, non con i soliti noti, non nei soliti posti. Perché non sono andati a Venezia, palcoscenico un pochino più neutrale? O Cannes, come un Sorrentino? No, per dire. Solo per dire.
Roma, romani, gente di famiglia, amici degli amici. Siamo sempre lì. Il nostro cinema è quello. Da sempre. E un personaggio oscuro come Gian Luigi Rondi, ai bei tempi servo della Democrazia Cristiana, messo a capo del Festival del Cinema più politicizzato del bel paese, lo dimostra.
Oh, poi i film saranno anche belli. C'è da sperarlo! Sennò sarebbe notevolmente peggio! Già che fa schifo la situazione così com'è adesso, se poi le opere selezionate sono pure brutte c'è proprio da mettersi a piangere.
Ok, dopo questo post posso pure scordarmi l'accredito per il Festival del Cinema di Roma.
PS: Ah, hanno selezionato in competizione ufficiale anche High School Musical 3. Cristo santo, High School Musical 3!!! E questo dovrebbe essere un Festival del Cinema serio?!?
Tra i 20 film in concorso nella Selezione Ufficiale, spazio al cinema italiano con Galantuomini di Edoardo Winspeare, Un gioco da ragazze di Matteo Rovere, Parlami di me di Brando De Sica, Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, oltre al già citato L’Uomo che ama di Maria Sole Tognazzi
Bene. Oddio, male. Ecco una piccola analisi sociologica:
- 3 registi su 5 sono di Roma (Rovere, De Sica, Tognazzi), più 1 è del Lazio (Vicari)
- 2 registi su 5 sono espressamente figli di tale padre (De Sica, Tognazzi)
- 3 su 5 hanno meno di trent'anni, quando la media per i registi esordienti in Italia è oltre i quaranta (Rovere, De Sica, Tognazzi)
Ora, non per fare dietrologia, ma chissà perché io sento puzza di marcio. Gli unici che in questa lista hanno fin'ora dimostrato qualcosina sono Winsperare e Vicari. Gli altri? Boh! Non che siano dei perfetti sconosciuti. Forse lo sono solo per il grande pubblico, nell'ambiente i loro nomi girano da un bel po' di tempo e non solo perché si tratta di figli di tale padre, ma, per esempio, anche uno come Rovere, è già molto conosciuto tra gli addetti ai lavori.
Ok, potreste dire che rosico (come dicono quelle meravigliose persone che sono i romani - è una presa per il culo, ovviamente, è bene sottolinearlo, non si sa mai), ora che finalmente si da l'opportunità ai giovani di esordire nel cinema italiano, di arrivare ai Festival.
Vero, potrebbe essere questo il punto. Ma non lo è.
La verità è che non accetto, non posso accettare che ciò accada in questa maniera. Non così, non con i soliti noti, non nei soliti posti. Perché non sono andati a Venezia, palcoscenico un pochino più neutrale? O Cannes, come un Sorrentino? No, per dire. Solo per dire.
Roma, romani, gente di famiglia, amici degli amici. Siamo sempre lì. Il nostro cinema è quello. Da sempre. E un personaggio oscuro come Gian Luigi Rondi, ai bei tempi servo della Democrazia Cristiana, messo a capo del Festival del Cinema più politicizzato del bel paese, lo dimostra.
Oh, poi i film saranno anche belli. C'è da sperarlo! Sennò sarebbe notevolmente peggio! Già che fa schifo la situazione così com'è adesso, se poi le opere selezionate sono pure brutte c'è proprio da mettersi a piangere.
Ok, dopo questo post posso pure scordarmi l'accredito per il Festival del Cinema di Roma.
PS: Ah, hanno selezionato in competizione ufficiale anche High School Musical 3. Cristo santo, High School Musical 3!!! E questo dovrebbe essere un Festival del Cinema serio?!?
PS#2: e poi non è che ce l'abbia con i romani in generale. Ce l'ho con i soliti romani. Che forse sono la maggioranza, purtroppo. Un bel viaggio al Nord sarebbe molto tonificante per loro, credo.
Lo sai il cinema è una grande famiglia :-(