Kaiser Chiefs - Yours Truly, Angry Mob

"Yours Truly, Angry Mob" non è "Employment". Quindi, se siete affezzionati a quel disco, come il sottoscritto, dimenticatevelo. In questo secondo effort non c'è speranza che troviate un sound che si rifaccia all'album d'esordio. Se i blur, che considero il gruppo a cui maggiormente si rifanno i cinque di Leeds, ci impiegarono un album di transizione ("The Great Escape") per liberarsi del Brit-pop, i Kaiser Chiefs passano direttamente da un suono e un ambiente molto british a un rock più diretto, meno sfarzoso, più cupo e certamente più incazzoso.
Come già il titolo e la seconda traccia dell'album, "The Angry Mob", ci suggeriscono, qui il sentimento che guida le note è proprio l'anger, la rabbia. Per certi versi il sound che esce fuori da questo album prodotto da Stephen Street uno se lo aspetterebbe più da The Horrors (vedi "My Kind Of Guy"), come dimostrano anche il new look che accompagna l'uscita del disco: cappotti, maglie, scarpe, giubbotti e pantaloni di rigosoro colore nero. Naturalmente tra gli esponenti del Garage/Punk/Surf londinese e i Kaiser Chiefs continuano ad esserci le dovute differenze: troviamo nuovamente gli urletti di Ricky Wilson, ma più in lontananza, mixati con lo sfondo, la chitarra che suona soprattutto assoli, le tastiere, sebbene più cupe e più invisibili.
Tre quarti d'ora di (Brit?)-Rock tra cui spiccano le ultime due tracce: "Try Your Best" e "Retirement", il primo un pezzo lento che ricorda l'evoluzione di blur (torniamo sempre lì!) nel periodo post Brit-pop e il secondo una canzone che riprende un ritmo Brit ma lo supera, portandolo oltre il genere, mescolando con qualcos'altro e dichiarandone la sua morte. Alcune canzoni potrebbero essere stati scritte da Graham Coxon (pensa un pò!) e inserite in uno dei suoi ultimi due album (stranamente prodotti dallo stesso Stephen Street) come ad esempio "Everything Is Average Nowadays" o "High Royds". "Boxing Champ" è la mosca bianca tra le tredici tracce per due motivi: è cantata da Nick Hodgson, batterista e songwriter, e, insieme a "Learnt My Lesson Well", sono le uniche canzoni che si rifacciano, con il suo giro di piano la prima e con il suo ritmo sbarazzino la seconda, a sonorità anglosassoni più pure (vedi alla voce "The Beatles post Revolver Era", obviously).
E' facile notale come nell'album ci siano diverse canzone con un ritornello facilmente orecchiabile e ripetitivo che invita a cantare, e qui mi riferisco a "Ruby", "The Angry Mob" e "Heat Dies Down", ma che a differenza di Employment non invitino, tranne forse la prima, a saltare sulla sedia e iniziare a menare il culo (in gergo: ballare). "Love Is Not A Competition (But I'm Winning)" e "I Can Do Without You" sono due belle ballate ritmiche per le quali vale lo stesso discorso appena fatto in precedenza, "Thank You Very Much" è il continuo naturale di "I Predict A Riot" alla quale si rifà soprattutto nelle prime note che il sintetizzatore suona.
In sintesi? Com'è sto disco? Sicuramente positivo. Sicuramente meno immediato rispetto all'esordio. Sicuramente pronto ad occupare sempre più il mio cuore ad ogni nuovo ascolto.

PS#1: Già al secondo ascolto sto album è un fichissimo. Al terzo diventa un capolavoro di sicuro!

PS#2: col cazzo che quest'anno la TOP 10 mi basta!

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