Sempre peggio.

Qui, sia a destra che a sinistra, parlano tutti di unità, da una parte, come l'aveva nominato il Nano Malefico prima dell'elezioni, il "Partito del Popolo Italiano" dall'altra di questo fantomatico "Partito Democratico".

Nella pratica però non fanno altro che dividersi. E' di oggi la notizia che Follini è uscito dall'UDC e ha fondato il suo partito, al di fuori della CdL, "L'Italia di Mezzo" (non c'è che dire, molto tolkeniano). Tutto ciò arriva dopo la defezione nel centro-sinistra di Antonio Di Gregorio (noto voltagabbana passato dal PSI a FI poi alla Nuova DC e infine a IdV) e la fondazione del partito "Italiani Nel Mondo".

Due nuovi partiti con rappresentanza in parlamento nel giro di sei mesi dalle scorse elezioni. Partiti che non dovrebbero esserci non essendo stati eletti dal popolo perché, va ricordato, che con il proporzionale non si votavano gli uomini, bloccati dalle liste presentate, ma i singoli partiti.

Due movimenti che hanno lo stesso scopo: smarcarsi dal bipolarismo e fondare una terza via (per leggere tra le righe: una nuova Balena Bianca) alternativa per accasare tutti i moderati d'Italia.

Intento che vuole distruggere il tentativo di ridurre il numero dei partiti importanti a due o tre come ad esempio negli Usa o in Uk dove abbiamo chiaramente una sinistra e una destra prive di estremismi (ultra-fasci da una parte e ultra-comunisti dall'altra) e prive di quella componente tutta italiana del "grande centro" (cattolico e filovaticano). I moderati esistono e solitamente sono loro ad essere l'ago della bilancia di votazione in votazione passando da una parte all'altra. Qui da noi sembra che la componente cattolico-vaticana non riesca a trovare una sistemazione perché da una parte si trova costretta a convivere con gli eredi dei mangiapreti, PRC e PdCI, dall'altra con i "duri" di Pontida, la Lega.

Ora, giudicando inammissibile un tentativo di ricreare un nuovo mostro democristiano che sì, ci può aver salvato dal comunismo moscovita ma, come scrivevo l'altro giorno, non è stato capace di essere una guida per tutti gli italiani, per il semplice motivo che un'identità cristiana forte, legata ad ambienti vaticani, non può che essere di parte, un partito può anche essere di centro e al contempo farsi portabandiera di uno stato laico.

La soluzione plausibile è un vero bipolarismo con sistema di elezione maggioritario a collegi uninominali all'inglese dove il parlamentare è prima di tutto il rappresentante della zona in cui è stato eletto e come tale si deve rapportare con i cittadini che si devono rivolgere direttamente a lui per portare la voce della comunità in parlamento. In questa maniera si avrebbe un rapporto più diretto con il proprio rappresentante e soprattutto si ridurrebero a due i partiti perché sia a destra ma soprattutto a sinistra i partiti minoritari dovrebbero volutamente confluire nel partito unico per superare l'avversario perché un eventuale Partito Democratico a sé stante che oscilla tra il 30-35% non potrebbe mai superare un partito formato dall'unione di UDC, AN e FI che, come minimo, si attesterebbero sul 40-44%.

Credo che l'abbandono di vetusti riferimenti politici ormai da tempo sorpassati e una legge elettorale puramente maggioritaria e uninominale siano le uniche speranze per questo paese. La nazionale di calcio, ahi noi, non basta.

1 commenti:

    On 19/10/06 21:05 Anonimo ha detto...

    Non abbiamo più la capacità di pensare la politica.
    OT: quel nuovo bannerino non mi piace!!! Ciao.

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