Morte di un Amico.
lunedì 20 febbraio 2006 by VAN
Luca Coscioni è morto. Non lo conoscevo personalmente ma sto piangendo come se fosse scomparso un mio caro amico. Luca Coscioni è morto di una malattia terribile, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, la stessa che dieci anni fa si è portata via mia nonna. Era il 1996. Anche lei, come Luca, si ammalò l'anno prima, il 1995. Nella mia famiglia nessuno era a conoscenza di questo morbo, non ne immaginavamo minimamente l'esistenza ma ben presto fummo travolti dalla sua brutale efficacia. Il corpo di mia nonna si immobilizzò, partendo dalla testa giù giù fino alle punte dei piedi. Perse la facoltà di parlare, la facoltà di mangiare, la facoltà di muoversi, la facoltà di respirare autonomamente. Ma non quella di pensare. Mia nonna era diventata una bambola di pezza con un cervello perfettamente funzionante. Bastava osservarla neglio occhi ancora vispi ma pieni di dolore per capirlo. Ascoltare i suoi rantoli di insofferenza mentre una canula di plastica le entrava in gola per aspirare la saliva che inevitabilmente non riusciva più a deglutire. Mia nonna ha vissuto un anno in un letto, assumendo cibo liquido attraverso una sonda nello stomaco. Era una persona relativamente anziana, aveva superato da poco i settanta. Forse per questo ci ha messo solo un anno a morire. E ringrazio Dio per questo. Le ha alleviato atroci sofferenze, a lei e ai miei genitori che si sono dannati l'anima per farle vivere nella maniera più degna, nonostante la sua deficienza, l'ultimissimo periodo della sua vita. Mi fa sorridere il fatto che sia riuscita anche a votare alle politiche dal suo letto d'ospedale. Berlusconi. Da una milanista, patita di Mike Buongiorno e Funari come lei non mi potevo aspettare altro. Chissà che effetto le avrebbe fatto trovarsi un nipote interista, radicale e di sinistra. Grazie a tutto questo posso capire, a differenza di quel 75 % di italiani che non sono andati a votare il referendum sulla legge 40, che cosa ha dovuto subire Luca Coscioni nei suoi ultimi dieci anni di vita. Le sofferenze fisiche e psicologiche sue e per i suoi cari. E di persone come lui e mia nonna, purtoppo, ce ne sono tante. Troppe. Ma in un giorno triste come questo dobbiamo dirgli grazie per essere diventato il leader di un movimento che punta a curare l'uomo, che punta a ridargli dignità, che punta a non essere sopraffatto inevitabilmente da un male che appare oggi incurabile. E' ora di fare qualcosa. E' ora di vincerla questa battaglia. Dovrebbero spiegarlo ai ragazzi nelle scuole chi è Luca Coscioni. Dovrebbero spiegarlo al catechismo. Sì, al catechismo. Lui è un vero martire. Un martire per la libertà. Grazie per aver avuto la forza di fare ciò che hai fatto Luca. Vero Amico.
Sto piangendo con te.
Hai ragione amico mio. Hai ragione. E sui giornali la notizia è accanto a quella dell'infortunio di Totti. Per qualche ragione so per chi dei due piange il nostro paese. Bah...