Nuovo widget e contatti.

Sto usando un nuovo widget creato da Google per Mac Os X che mi permette di postare su Blogger direttamente da Dashboard senza aprire Firefox. Direi: FICATA!

Visto che mi è stato richiesto, se qualcuno mi vuole contattare può farlo al seguente indirizzo:

Lou Reed - Live at Palabam, Mantova.

E anche Lou Reed me lo sono visto. Qualcuno, ho saputo, credeva fosse morto. Invece no, è vivo e vegeto come le foto stanno a testimoniare. Anzi, per uno di sessant'anni, è in perfetta forma. Merito del Tai-chi (si è portato pure il maestro sul palco). Il buon vecchio Lou suona per un'oretta e quaranta circa. Dodici canzoni e un bis, la mitica Sweet Jane. A parte l'ultima, non ne conoscevo una (come pare tutto il resto del palazzetto). Però mi sono divertito lo stesso. Anzi, è stata una bella scoperta. Io mi ero fermato ai primi anni settanta. Sul palco non apre bocca, dirige a gesti i suoi musicisti dandogli i tempi e canta con questa voce roca, bassa che è uno spettacolo puro! Come ha detto Ale: "sembra uno che suona nel garage con i suoi amichetti". L'impressione è stata esattamente quella. Però bello. Ne avevo bisogno. Anche della compagnia.





Tranquilli, sono io quello anormale.

In treno ho letto su Micromega il dialogo tra Paolo Flores D'Arcais e José Luis Rodriguez Zapatero (mentre una donna sulla cinquantina rifattissima se la dormiva beatamente di fronte a me ostentando tutta la sua falsa bellezza). Credo che tutta la nostra classe politica dovrebbe leggerlo e imparare qualcosa dal premier spagnolo. Le sue parole su cosa è il vero valore dell'Occidente, sulle libertà civili, su cosa deve rientrare nell'ambito della politica e cosa invece deve esserne estraneo dovrebbero essere prese come riferimento dalla classe politica nostrana, in primis la sinistra che ne avrebbe tanto bisogno per ricordale cosa essa sia.

Poi sono andato a vedere Syriana. Pare sia l'unico uscito entusiasta. Un bel film politico, di denuncia. Un pò come li riusciva a fare Francesco Rosi in Italia. George è un grande. Qualcuno che abbia il coraggio di produrre film su temi d'attualità così scottanti (vedi anche Good Night and Good Luck). Da vedere prima Il caso Mattei, per capire cosa era la guerra per il petrolio nel dopoguerra, e poi Syriana, per comprendere che le cose non sono cambiate affatto, se non peggiorate del tutto.

In radio invece, in diretta da una discoteca, all'una di notte, un dj chiedeva delle prestazioni sessuali di un'avventrice del locale, discutendone amabilmente in onda. Domanda: utilità del programma?

Tranquilli, sono io quello anormale.

Domani sera, almeno c'è Lou Reed.

Come chi?

Ah sì, già... Mi scordo troppo spesso di essere fuori dal (vostro) mondo.
Carino il primo singolo della band messa su assieme da Jack White e Brendan Benson, The Raconteurs. Steady, as she goes potrebbe far parte benissimo delle pure sonorità White Stripes. Stone Bought Bones invece non sono altro che i White Stripes in chiave psichedelic-rock, per certi versi. Oh, secondo me. Comunque il singolo è molto easy-listening e rischia di diventare un piccolo tormentono. Non come Seven Nation Army, quello è stato un GRANDE tormentone. Aspettiamo con ansia l'album su etichetta XL dal titolo Broken Boy Soldiers in uscita nel mese di Maggio. Per ora le uniche date dal vivo sono in UK (che strano...). Da vedere il loro sito: www.theraconteurs.com molto carino con la grafica da computer di inizio anni '80. Roba da Nerd. Ah, c'è pure la possibilità di ascoltarsi il singolo in tutta tranquillità, con un'ottima compressione audio e legalmente senza doverlo comprare.
... è la seguente: alcune farmacie comunali di Roma hanno deciso di vendere dei vibratori. La pubblicità recita: "It's time to change your toys".

Ottimo. Ora so dove andare a comprare i prossimi regali per le amiche.

Morte di un Amico.

Luca Coscioni è morto. Non lo conoscevo personalmente ma sto piangendo come se fosse scomparso un mio caro amico. Luca Coscioni è morto di una malattia terribile, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, la stessa che dieci anni fa si è portata via mia nonna. Era il 1996. Anche lei, come Luca, si ammalò l'anno prima, il 1995. Nella mia famiglia nessuno era a conoscenza di questo morbo, non ne immaginavamo minimamente l'esistenza ma ben presto fummo travolti dalla sua brutale efficacia. Il corpo di mia nonna si immobilizzò, partendo dalla testa giù giù fino alle punte dei piedi. Perse la facoltà di parlare, la facoltà di mangiare, la facoltà di muoversi, la facoltà di respirare autonomamente. Ma non quella di pensare. Mia nonna era diventata una bambola di pezza con un cervello perfettamente funzionante. Bastava osservarla neglio occhi ancora vispi ma pieni di dolore per capirlo. Ascoltare i suoi rantoli di insofferenza mentre una canula di plastica le entrava in gola per aspirare la saliva che inevitabilmente non riusciva più a deglutire. Mia nonna ha vissuto un anno in un letto, assumendo cibo liquido attraverso una sonda nello stomaco. Era una persona relativamente anziana, aveva superato da poco i settanta. Forse per questo ci ha messo solo un anno a morire. E ringrazio Dio per questo. Le ha alleviato atroci sofferenze, a lei e ai miei genitori che si sono dannati l'anima per farle vivere nella maniera più degna, nonostante la sua deficienza, l'ultimissimo periodo della sua vita. Mi fa sorridere il fatto che sia riuscita anche a votare alle politiche dal suo letto d'ospedale. Berlusconi. Da una milanista, patita di Mike Buongiorno e Funari come lei non mi potevo aspettare altro. Chissà che effetto le avrebbe fatto trovarsi un nipote interista, radicale e di sinistra. Grazie a tutto questo posso capire, a differenza di quel 75 % di italiani che non sono andati a votare il referendum sulla legge 40, che cosa ha dovuto subire Luca Coscioni nei suoi ultimi dieci anni di vita. Le sofferenze fisiche e psicologiche sue e per i suoi cari. E di persone come lui e mia nonna, purtoppo, ce ne sono tante. Troppe. Ma in un giorno triste come questo dobbiamo dirgli grazie per essere diventato il leader di un movimento che punta a curare l'uomo, che punta a ridargli dignità, che punta a non essere sopraffatto inevitabilmente da un male che appare oggi incurabile. E' ora di fare qualcosa. E' ora di vincerla questa battaglia. Dovrebbero spiegarlo ai ragazzi nelle scuole chi è Luca Coscioni. Dovrebbero spiegarlo al catechismo. Sì, al catechismo. Lui è un vero martire. Un martire per la libertà. Grazie per aver avuto la forza di fare ciò che hai fatto Luca. Vero Amico.

Enrico


LUCA COSCIONI
1967 - 2006

Fanculo...

... è il mio compleanno.

Note a piè pagina.

Ah mi ero scordato di dire che i probabili lavori pagati si sono rivelati delle bufale. Come avevo predetto l'inculata era dietro l'angolo e Paul Volpe ha riassunto la sua figura di coglione patentato.

Visto che mi si accusa di comunicare solo attraverso il blog, rispondo: "E' vero vostro onore. Lo trovo un mezzo di comunicazione semplice e veloce dove, sopratutto, posso dire ciò che penso una volta sola senza dover ripetere. Io odio ripetere. Ciò mi capita spessissimo visto il mio tiramentodiculo e disprezzo per la forma di comunicazione orale che, ogni volta io tenti di instaurare rapporti di relazione non scritta con il prossimo, provoca la fuoriuscita di un incomprensibile sbiascichio dalla mia bocca che nessuno capisce e mi costringe a esplicare nuovamente i concetti in maniera più chiara e scandita. Inutile perdita di fiato".

Applausi si alzano in tutta l'aula.

Ok, mi si viene a dire che, comunque, esistano persone speciali alle quali queste cose andrebbero dette oralmente. Potrebbe essere vero. Potrebbe essere vero per voi. Perché, per me, - sono egocentrico, lo so - non è così. Chiamasi: cazzategossippare. "Che hai fatto oggi?". Roba del genere.

Mi si viene a dire che un rapporto tra minimo due persone si basa pure su quello. Sul raccontarsi fanfaronate e cazzebubbole. Un modo per passare anche il tempo. Per condividere. Bah. Io credo che il silenzio valga più di qualsiasi parola detta se vi è un sentimento di qualsiasi genere. Una delle sensazioni più belle che si possano provare nella vita consiste nell'avere la mente sgombra da ogni pensiero e rimanere muti a fianco di un'altra persona senza, per questo, sentirsi in imbarazzo ma, al contrario, trovarsi a perfetto agio. C'è più intimità nel vuoto del silenzio che nel frastuono di mille pensieri detti.

Il compromesso è solo l'inizio della mortale abitudine.

Non bisogna credere a tutto ciò che si sente.

Di certo ho superato Atomica nella schizofrenica pubblicazione di nuovi post in un tempo esiguo.
Comunque non ero partito con l'intenzione di scrivere il post precedente. Avevo un altro animo oggi. Poi succede che ti incazzi per una stronzata ed ecco che cambia tutta la tua percezione di ciò che ti è accaduto durante la lunga giornata e il tuo umore di conseguenza.

Io volevo scrivere che oggi mi ha fatto molto piacere rivedere Devor a scuola. E' una persona simpatica Devor. E interessante. Con la quale puoi parlare senza provare la sensazione di conversare con un bambino come quando scambi due chiacchiere con la maggior parte degli altri studenti al Centro. E' una persona che merita. Ma di solito chi merita a questo mondo non viene mai ripagato. Allora è meglio non sapere fare un cazzo e prendere tutto alla leggera parlando di gossip, cazzate e vestiti.

Fanculo. Perché devo essere così acido?

Vorrei fosse tutto più semplice.
Meglio non credere in niente. Si evitano le inculate.

Meglio non gioire di nulla. Si evita di rimanerci male se non raggiungi gli obbiettivi.

Il troppo crea dei mostri. Lo so. Ne sono la prova tangibile. Eppure so anche che, se ne avrò la possibità, mi comporterò esattamente nella stessa maniera. Con l'utopia di fare del bene. E' inevitabile.

Il dolore genera la vita perché è alla base. Se non si soffre non si è umani. Voler nascondere il dolore a chi vuoi del bene è l'atto più ignobile che tu possa fare. Eppure è quello che facciamo e quello che vorremmo fosse fatto a noi. La sofferenza è la nostra sostanza. Non sentirla ci tramuta in mostri inumani.

F.T.M.

Messaggi subliminali.

Ieri passeggiavo con morosa per via Candia. Ci fermiamo un attimo e vedo su una vetrina di un negozio il seguente cartello.


Scusa... MA IN CHE SENSO?!?

Su una vetrina di un'altro negozio c'era scritto "Cercasi Commessa Con Esperienza" se anche qui ci fosse stata la parola ragazza al posto di commessa avrei iniziato a pensare di trovarmi in un quartiere di maniaci.

(Dis)UNIONE sentimentale.

DI FATTO c'è solo il nostro continuare ad essere un paese arretrato civilmente, schiavo di un piccolo stato estero che, grazie alla sua politica, ha lavato il cervello alla nostra classe dirigente.

Io mi meraviglio della sinistra. Quella dura. A loro interessa solo la scala mobile e la poltrona fissa.

Rutelli si è dimostrato il solito servo del pastore.

Tanto vale, come diceva il principe Ruspoli, riconsegnare la nazione a S.S.

Fossero tutti come Ciampi. Mi dispiace Presidente. Mi dispiace.

Giungerà l'ora di emigrare prima o poi.

Posso essere elegibile anch'io?

Uno dei motivi del mio passaggio alla fede Anglicana è anche questo (da Corriere.it):

Don Andrea Santoro sarà santo. Lo ha annunciato il cardinale Camillo Ruini nell'omelia pronunciata ai solenni funerali del sacerdote ucciso da un fanatico islamico in Turchia.

"Rispetteremo pienamente - ha detto il porporato - nel processo di beatificazione e canonizzazione che ho in animo di aprire, tutte le leggi e i tempi della Chiesa, ma fin da adesso sono interiormente persuaso che nel sacrificio di don Andrea ricorrono tutti gli elementi costitutivi del martirio cristiano"

Pur rispettando la figura di quest'uomo morto solo per la sua fede in Cristo, io non credo che la Chiesa abbia bisogno in continuazione di nuovi santi. Credo che tutto ciò faccia distogliere l'attenzione da Dio, l'unico al quale vanno indirizzate le nostre preghiere. Una proliferazione di beati e santi produce un effetto di straniamento e inculca nelle persone la convinzione della maggior importanza dell'uomo divenuto santo rispetto alla figura di Cristo. D'altra parte, è comprensibile, è più facile credere ai miracoli di Padre Pio, morto solo da qualche decennio, che non a quelli di Cristo, vissuto più di 2000 anni fa. Ma non va bene. La Chiesa Cattolica non è responsabile diretta - il culto forsennato dei santi si sviluppa appunto nei fedeli - però, indirettamente, continuando ad aumentare vertiginosamente il numero di beatificazioni (basta contare solo quelle del pontificato di Giovanni Paolo II), contribuisce a sviluppare questa usanza. Lo ripeto: non va bene.

Comunque sono problemi loro. Non più miei.

Fine del riflessione religiosa.
... è che Berlusconi le trova tutte per aggirare la legge.

Chissà perché, ultimamente, le pubblicità delle leggi emanate dal governo si sono fatte ben più pressanti, soprattutto su Mediaset.

Gli spot elettorali diretti sono vietati dalla legge. I messaggi del governo cosa sono se non spot mascherati?

Informazione ai cittadini?


Beh, sì certo. Certo. Vi crediamo.

In crisi d'astinenza...

... DI CONCERTI!

Grazie a Dio, Giovedì prossimo suonano gli Offlaga Disco Pax qui a Roma e il 25 vado a Mantova a vedere Lou Reed assieme all'Ale.

Intanto pubblico qualche foto dei Bloc Party a Nonantola lo scorso 22 Novembre. Mi ero sempre scordato di postarle.







Mi interesserebbe andare a vedere i Daft Punk che fanno un dj set. Ma non credo siano in tour.
- CENSURA VAGINALE -

La lettura di questo post avrebbe potuto NUOCERE GRAVEMENTE ai vostri cuori insensibili, alle vostre menti infoiate e ai vostri organi riproduttori atrofizzati. Nonché avrebbe turbato seriamente i fondamenti del credo dell'amato Orso Kamillo.

Amen.

Lost In... Production.

L'altra sera mi sono rivisto Lost In Translation. E per questa volta, incredibile ma vero, la Divina non c'entra un cazzo. Da Ricordi, a Modena, ho comprato il dvd a prezzo irrisorio così, qualche giorno fa, a tarda ora, l'ho inserito nel lettore e schiacciato il tasto play. La seconda visione, la prima e unica era stata quella cinematografica, è ancora migliore. E' un film così piccolo, piccolo, piccolo che assume il valore di pietra preziosa. Ciò che mi lascia stupefatto è come un film indipendente possa essere realizzato in maniera da sembrare un film mainstream (sto parlando di lavoro sporco: fotografia, suono, pellicola grezza. Insomma cose tecniche, non l'idea alla base, il lato artistico). In Italia, 4 milioni di dollari, costo di Lost In Translation, corrispondono a un lungometraggio maistream (e forse anche qualcosina di più). Però se li andiamo a confrontare (ripeto non analizziamo l'aspetto artistico ma quello tecnico) quello della Coppola appare come UN FILM, mentre quelli italiani... oddio! Ciò che è ancora più incredibile è che Lost In Traslation è pieno di "scene rubate" stupende, con una fotografia bellissima. Io non so perché è così, ma è così. Terribile. Terribile. Per noi.

Poi, vabbé, il film vale solo per la canzone degli Air, Alone In Kyoto. Stupenda.

DIO C'E'!

E VUOLE MALE ALLE MIE CORONARIE!

LA DIVINA NUDA SULLA COVER DI VANITY FAIR.


Bisogna che vada a fare un salto alle Messaggerie Musicali.

Edit:

Confrontiamo due immagini della stessa foto. Una dai colori più caldi e una versione più grande della copertina.



Io credo che il pallore sulla seconda foto sia atto di ritocco fotografico computerizzato. Sebbene la scansione della prima immagine faccia assai schifo e possa avere colori completamente sballati, sono più per la prima ipotesi. Rimane sempre il fatto di osservare un capolavoro.

Il corpo della Divina naturalmente.

E un effetto paranormale: la trasformazione di Keira in Lory Del Santo. Grazie Margot.
Ho come la sensazione che, nella giornata di oggi, la gente mi voglia inculare. Sempre in buona fede, ma mi voglia inculare. Arrivo a Scuola per le 10:45 e scopro che la lezione, a differenza della settimana scorsa, non era al pomeriggio ma alla mattina. I miei gentili compagni di classe si erano dimenticati di comunicarmi questo piccolo particolare. Parlo con Elio del progetto del documentario, si dimostra entusiasta ma mi consiglia di farmi affiancare alla regia da suo cugino esperto in materia. Per l'amor di Dio, me ne hanno parlato molto bene dei suoi documentari, ma l'idea e il film sarebbero miei. D'accordo che in primis faccio lo sceneggiatore, però... Infine vado a ritirare il motorino dal meccanico dopo la revisione e il bollino blu. Spendo 60 €. C'è la fattura, con il prezzo standard per revisione e bollino. Ma non so perché, sarò la faccia del meccanico, ho la sensazione che mi abbia inculato dei soldi, nonostante sia gentile e mi consigli di stare attento alla pressione delle gomme. Mah, se iniziassi a sentire un pò di bruciore in zona rettale comincerei a preoccuparmi.

Gossippando (e rosicando).

Le reali TETTE di Sua Maestà Scarlett sono state profanate sul red carpet dei Golden Globes da Isaac Mizrahi, fashion designer molto gay.

Che culattone di merda (in ambo i sensi)!

Per dirla come gli Offlaga Disco Pax: brutta bestia, l'invidia.



Da notare, nella sequenza, la mano malandrina, le facce degli altri inviati e, soprattutto, quella estasiata della divina.

Che gran porca!


Rispetto. Rispetto. Rispetto.

Fight Club è l'emblema dell'inutilità assoluta del pacifismo. La pace, il vivere sereni e senza problemi, il rispettarsi amorevolmente a vicenda, l'essere gentili, la cooperazione collettiva e mutualistica così come altre stronzate della stessa specie non fanno parte della natura umana. Sono invenzioni umane ma non fanno parte della sua natura. La mente le ha elaborate come difesa da noi stessi. Ma esse non fanno parte di noi. Nella maniera più assoluta. E Fight Club ci parla proprio di questo. Non è un libro che ho letto di recente così come non ho visto di recente il film ma, ne sono sempre più convinto, la riflessione di Palahniuk sulla società e sull'uomo e una delle più lucide e precise mai fatte. Sotto forma di romanzo (e poi di film) ma sempre di riflessione si tratta. Il dolore contraddistingue l'uomo. Lo riporta a ciò che è realmente facendogli dimenticare tutto ciò che si è autocostruito per sfuggire da sé stesso. Il dolore è provocato dalle ferite. Tappa necessaria per raggiungere l'illuminazione. Le ferite sono il risultato della lotta, della violenza, dello sfogo dell'istinto primordiale che ci connota: la supremazia su ciò che è diverso da noi. Il Fight Club è questo. Un ritorno alle origini, un ritorno alla vera natura dell'uomo. Marx affermava che la religione è l'oppio dei popoli. Può anche darsi. Ma non è solo colpa del clero. E' l'intera società, della quale la religione ha una parte importante, ad essere l'oppio dei popoli. Quella odierna lo è ancora di più che le società del passato. Viviamo in un mondo dove regna l'ipocrisia, il buonismo gratuito e il politicamente corretto. Da sessant'anni, noi Europei, abbiamo eliminato le guerre. E cosa ci è rimasto? Una società morente, decrepita, che sta tirando le cuoia. Siamo come quei i vecchi nobili dell'Ancient Regime, viviamo sulle disgrazie altrui, viviamo sfruttando gli altri, non rispettandoli. Siamo dei vecchi schiavisti. E, come la Rivoluzione Francese ha insegnato, verremo spazzati via da coloro che adesso stiamo schiavizzando. Il motivo è semplice: abbiamo praticato un'eutanasia su noi stessi. L'eliminazione della violenza dalla nostra società ha fatto sì che non riuscissimo a sfogare più il nostro istinto primordiale: il sopprimere l'altro. Le guerre sono sempre stata fonte di incredibili mutamenti nella società e di incredibili sfoghi da parte dell'ingegno umano. In tutti i campi: da quello di battaglia all'arte. Quando l'uomo riesce ad esprimere sé stesso, la sua vera natura, allora è capace di creare capolavori di ogni sorta. Ciò non significa che le guerre alimentino solo fuochi belligeranti ma riescono a creare un sublime ingegno anche nelle persone che le disprezzano maggiormente e sono maggiormente contro di esse. "Non ci vorrà mica un'altra guerra perché Rossellini torni a fare un bel film?" può sembrare una battuta ironica, ma è la pura verità. Il Neorealismo in Italia si è sviluppato grazie alla seconda guerra mondiale e a vent'anni di dittatura. Dobbiamo le maggiori opere d'arte, le migliori analisi filosofiche, le scoperte scientifiche alla guerra che altro non è che la massima espressione della natura umana. Noi siamo fatti per dominare gli altri. Invece, oggi, in una società che ha messo al bando il principio di dominazione per quello della cooperazione ci ritroviamo con vacue ed effimere immagini dentro una scatola elettronica assunte a santi e profeti di una generazione che pensa solo a spendere e a distruggersi. Poi ci meravigliamo se la gente sbotta, commette degli omicidi in famiglia, gli stupri, assalta la polizia, distrugge gli stadi, urla rabbiosa. Sono tutte valvole di sfogo. Gli ultimi rantoli prima dell'elettrocardiogramma piatto. Osservando gli Stati Uniti si capisce come sì essi siano la patria dello sperpero, del consumismo sfrenato, della vacuità portata agli altari, ma si comprende assai bene come loro non abbiano dimenticato quale sia l'istinto primordiale dell'uomo. La loro predisposizione per i conflitti armati (da quello con il vicino di casa a quello con l'Iraq) ne è la prova. Riuscendo ancora ad esprimere la propria natura, riescono a tenere viva e vegeta una società che presenta tutto e il suo contrario. E la comparsa di scrittori come Palahniuk sono la conferma della loro vitalità. Forse dobbiamo tutto questo alla loro giovane età. Noi europei esistiamo da più di duemila anni. Gli americani da appena qualche centinaia. Si portano ancora dentro la rabbia giovanile così vitale.
Questo non vuol dire che il pacifismo non debba esistere, che la pace non bisognerebbe agognarla, sperarla e chiederla a Dio. Anzi, intellettualmente, è stato il punto di arrivo più alto della nostra cultura occidentale ed europea. E, appunto per questo, non potendo progredire ulteriormente stiamo morendo. E' divertente vedere come il raggiungimento del livello massimo d'intelligenza abbia fiaccato il nostro cuore e il nostro istinto. D'altra parte noi siamo diventati quello che è il Narratore, Edward Norton nel film, in Fight Club: un personaggio che non ha un nome, un personaggio che si fa chiamare in maniera diversa in ogni gruppo di supporto che frequenta, un personaggio che si nasconde dietro una maschera, un personaggio che si nasconde perche non vuole dimostrare agli altri di essere morto, o meglio, di non essere mai nato perché chi non nasce non ha un nome. Tyler Durden, invece, possiede un nome e un cognome, è l'emblema di tutto ciò che di più umano ci possa essere, è il Superuomo di Friedrich Nietzsche che si è fatto carne.
Siete diventati tutti dei fighetti. Dei fighetti del cazzo. Tutti. Spocchiosi fighetti di merda.

Time may change me but I can’t trace time.

Riflettevo che è importante essere on time. Sempre. E detto da un ritardatario cronico deve essere vero. Nelle piccole cose è una forma di rispetto verso gli altri ma riguardo ai "grandi temi" è una forma di rispetto verso sé stessi. A parte me, conosco un sacco di persone che non sono on time. Uomini e donne. Donne e uomini. Motivazioni? Le più diverse, ma spesso è a causa del carattere. Cazzo il carattere fa brutti scherzi. Mi piacerebbe dare la colpa alla società in cui siamo cresciuti, alla Chiesa Cattolica Romana e alla sua influenza intrusiva sulle nostre coscienze, ma non è così. Sicuramente un influsso, entrambe le cose, ce l'hanno ma non sono la causa principale. Il male, perché di male si tratta, un male verso sé stessi, nasce proprio dentro, inside, da qualche parte tra il cuore e lo stomaco. Lì, proprio lì. Vogliamoci male, facciamoci del male, sopravviviamo fuori dal tempo. Sprechiamolo. Il tempo è la nostra condanna ma è ciò che ci unisce, ci rende tutti uguali. Ci uccide, secondo dopo secondo. E' così prezioso perché non è recuperabile. Una volta passato non ritorna più. E sfruttarlo, anzi, rispettarlo è la cosa migliore che possiamo fare per lui e per noi stessi. Anche per non ritrovarci tra 25 anni, all'età di 50, come gli adulti di oggi. Grassi, pieni di rimpianti e in mezzo alla pista di una squallida discoteca specializzata in musica degli anni ottanta assieme a tristi divorziati in cerca di una scopata. E' il problema della mia generazione non sapere vivere secondo il tempo, apprezzare quello che si ha, non complicare troppo le cose o è stato un problema per tutti da sempre? Non lo so. Però, di certo, vedo tutte queste cose tra di noi. Molte occasioni sono già passate, molti momenti della vita importanti se ne sono andati e non torneranno più. Li abbiamo persi. Dobbiamo cercare di dimenticare il passato. Non la memoria ma il passato. Guardare avanti. E cercare di vivere a tempo, sbrigandosi a recuperare la strada perduta. Recuperare non significa dover ripercorrere velocemente tutto il cammino che non abbiamo intrapreso prima ma saltarlo, darlo per perso e aggiornarci. Tornare in sintonia con noi stessi. Uomini o donne che siamo. Tornare a stare bene con noi stessi.

Delusioni, figa e scorrettezze.

Stanotte ho visto Sympathy for Mr. Vengeance ovvero Mr. Vendetta di Chan-wook Park. Devo dire: delusione. Dopo Old Boy e Lady Vendetta mi aspettavo di più. La prima ora è necessaria ma lenta, lenta, la seconda invece si sviluppa bene ma gli entusiasmi dei film successivi non ci sono. Peccato. Vabbé è il primo della trilogia, ci può stare.

Però c'è una gran figa: Du-na Bae. Attizzano un sacco queste orientali.


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