Dejavu.
lunedì 26 dicembre 2005 by VAN
Io faccio del male alle persone perché loro facciano del male a me. Sono un autolesionista. Non mi taglio le vene, non mi graffio e non faccio cose del questo genere. E' solo un atteggiamento che assumo nella vita. Io voglio che voi mi facciate del male e per fare questo vi metto nella condizione in cui voi non potete fare altro che non arrecarmi dolore. Non è una bella sensazione. Soprattutto quando, inconsciamente, fai del male a qualcun'altro. Non potrei mai provocare dolore fisico a qualcuno né a me stesso, non lo sopporterei. Il dolore sentimentale invece è migliore perché è più forte. Non conosco il motivo di questo comportamento. E' qualcosa di inconscio. Niente è premeditato ma ad analizzare lucidamente e in maniera distaccata i miei comportamenti si evince che io faccio di tutto per comportarmi così. Non è che ci provi manco piacere. Le cose piacevoli sono altre: la musica, il cinema, lo scrivere, il giocare a tennis, guardare l'Inter quando gioca bene, viaggiare, insomma ci sono un sacco di belle cose da fare a questo modo, sicuramente non fare del male perché te ne venga fatto. Questo è un comportamento da egoista. E' un comportamento che si addice a un sadico di merda. Ma forse io sono un sadico di merda. E' un comportamento che mi fa stare male perché io voglio sentirmi male forse. Forse ricerco solo un punto basso. Un punto torbido che neanche io so dove trovare e non ne conosco il motivo della ricerca. Eppure non ho niente. Mi sento bene. Nel senso: non ho nulla che vada storto nella vita. Sì, ok, qualche acciacco, il cuore che batte come vuole, la scuola che non si sa se parte o meno, l'Inter che non vince lo scudetto dal 1989 e altre cavolatine di sorta, ma nulla d'importante. Infatti quando tutti si preoccupano e mi chiedono che cosa abbia, io rispondo di non avere nulla, perché è vero! Eppure mi rodo lo stomaco, mi faccio sbalzare il battito cardiaco, mi faccio venire dolori di ogni genere solo per stare male. E' divertente come io sappia a mente fredda quale sia la strada giusta, il modo in cui riuscirei a non fare male agli altri e a me stesso, ma è come in un dejavu, quando sai benissimo quello che ti sta per accadere, tu tenti di cambiare di fare qualcos'altro ma non ci riesci, sei bloccato dal tuo corpo che agisce nella maniera che tu conosci già ma che non vorresti ripetere. La sensazione è quella. L'inevitabilità della cosa. Questo è la cosa più brutta.
E meglio che domani chiami Pietrantonio.
E meglio che domani chiami Pietrantonio.
Se sei a una rotonda prima o poi bisogna curvare ;-)